IA, PIL e Corporate America - 29 settembre 2025
Il boom della spesa per l'intelligenza artificiale negli Stati Uniti sta crescendo a un ritmo notevole. Ma sta già contribuendo in modo significativo al PIL statunitense? E c'è il rischio di un eccesso di investimenti che potrebbe indebolire il mondo imprenditoriale americano?
I ricavi delle aziende statunitensi che forniscono infrastrutture di IA sono aumentati di circa 400 miliardi di dollari dal 2022. Poiché questa cifra rappresenta quasi il 10% dell'aumento del PIL statunitense nel periodo considerato, si potrebbe pensare che l'IA stia già avendo un impatto significativo sulla crescita degli Stati Uniti.
Tuttavia, questo non è il modo giusto di vedere le cose. Come sottolineano gli esperti di Goldman Sachs in un recente studio, questa cifra deve essere adeguata per tenere conto dei ricavi delle entità che vendono e producono al di fuori degli Stati Uniti (150 miliardi di dollari) e dell'inflazione e delle importazioni di fattori produttivi. Ciò lascia un impatto di 160 miliardi di dollari sul PIL in termini di volume, che rappresenta un contributo dello 0,7% alla crescita degli Stati Uniti dal 2022 (+0,3% all'anno).
Tuttavia, solo una parte di questo impatto appare nelle statistiche ufficiali. Il Bureau of Economic Analysis (BEA) continua a considerare i semiconduttori (compresi i chip Nvidia) come semplici input intermedi, piuttosto che come investimenti. Allo stesso modo, le nuove voci di investimento, come il cloud computing dedicato all'addestramento dei modelli di IA, non vengono contabilizzate come tali. Di conseguenza, il PIL ufficiale degli Stati Uniti è stato incrementato solo di 45 miliardi di dollari, ovvero dello 0,1% all'anno dal 2022 (Figura 1).
Questa situazione ricorda la famosa osservazione dell'economista Robert Solow negli anni '80: “I computer sono ovunque, tranne che nelle statistiche sulla produttività”. Se i dati di Goldman Sachs sono accurati, potrebbe emergere un divario simile tra l'impatto economico reale dell'IA e la sua misurazione statistica.
Una cosa sembra certa: gli investimenti nell'IA continueranno a crescere nei prossimi trimestri, trainati dagli annunci spettacolari dei principali attori del settore. Il paragone con il boom di Internet e della telefonia mobile della fine degli anni '90 è allettante. All'epoca, la frenesia degli investimenti causò un forte aumento del deficit di finanziamento delle aziende americane: le società dovettero raccogliere ingenti fondi attraverso prestiti e emissioni obbligazionarie.
Oggi la situazione è diversa. La spesa per l'IA è finanziata principalmente dai colossali flussi di cassa degli hyperscaler (Microsoft, Google, Amazon, ecc.), i cui profitti sono più che confortanti. I dati pubblicati nel secondo trimestre mostrano che, nel complesso, le aziende statunitensi continuano a investire meno di quanto risparmiano e i loro margini di profitto rimangono elevati (Figura 2). In altre parole, sebbene a medio termine possa esistere il rischio di un eccesso di investimenti, questo non sembra ancora rappresentare un pericolo immediato.
In our global funds, AI remains a key component of our investments, with an equally weighted basket (known as “new capex”) of 40 global companies—including 20 US companies—that are directly or indirectly involved in the artificial intelligence value chain.
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